Nursind chiede all’Azienda USL della Romagna che le risorse da D.L. 17 marzo 2020 n. 18 siano impiegate per pagare l’indennità di malattie infettive agli operatori sanitari impegnati nell’assistenza ai pazienti COVID positivi.
Il Decreto-Legge del 17 marzo 2020 n. 18 all’art.1 comma 1 ha stanziato una somma di denaro, che per la Regione Emilia Romagna corrisponde a complessivi 18.598.263 euro, per incrementare le risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale sanitario dell’SSN direttamente impiegato nelle attività di contrasto all’emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19, sia per la dirigenza medica e sia per il personale del comparto. Per quanto riguarda il comparto, le risorse vanno a incrementare i fondi per particolari condizioni di lavoro e per gli incarichi.
In conformità a quanto emanato dal D.L., Nursind Romagna ha inviato una nota all’Azienda USL della Romagna con la quale si chiedeva il riconoscimento dell’indennità di malattie infettive prevista dal CCNL pari a 5,16 euro per ogni giornata effettivamente lavorata per gli operatori sanitari che prestano servizio presso i reparti cosiddetti COVID.
Il senso della nostra richiesta trova risposta nel voler premiare tutti quei colleghi che effettivamente prestano assistenza ai pazienti COVID, ai quali, lo ricordiamo, al momento non è riconosciuta alcuna indennità, nemmeno l’indennità di sub-intensiva perché equiparate alle medicine. Tra l’altro anche le intenzioni del legislatore erano di premiare queste figure con una piccola somma di denaro.
L’errore è stato proprio questo: non aver vincolato le risorse stanziate a un’effettiva presenza nelle attività di contrasto all’emergenza coronavirus.
Per determinare il destino delle risorse messe a disposizione dal D.L., ci sarà un incontro tra Regione Emilia Romagna e sindacati, così si ritroveranno a discutere dei nostri soldi chi con gli infermieri nulla ha a che fare. Gli infermieri ancora una volta saranno esclusi da questi tavoli perché la Regione Emilia Romagna non ha mai convocato i sindacati infermieristici Nursind e Nursing up ai tavoli regionali. Ancora una volta per gli infermieri decideranno i sindacati confederali che, presumiamo, ancora una volta penalizzeranno gli operatori sanitari a favore di altre figure che il COVID-19 l’hanno visto in TV.
Questa volta gli infermieri non ci stanno.
Le risorse stanziate per l’emergenza coronavirus andranno a chi ha effettivamente lavorato con pazienti positivi al COVID-19, altrimenti sarà mobilitazione e la Regione si accorgerà cosa vuol dire ospedali senza infermieri.
La misura è colma.
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